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illustrazione del disegnatore polacco Pawel Kuczynski |
Ormai sono tre anni che è scoppiata la guerra in Ucraina e gli spiragli per un possibile accordo sono pochi.
In questo mese di Marzo 2025 Trump ha dimostrato una certa volontà nei colloqui con Putin per una possibile pace, o quanto meno per una tregua. Già perché pace e guerra non sono la stessa cosa. Il mondo è fatto da tanti blocchi, ognuno dei quali cerca di convivere con attriti più o meno sopportabili finché non scoppia la guerra. E' avvenuto cosi con anche tra la Russia e l'Ucraina, quando nel febbraio del 2014 scoppiò la guerra in seguito alle manifestazioni (Euromaidan) per sostenere l'annessione del paese in Europa. Poi ovviamente tutti ricorderanno il 24 febbraio come data della formale invasione, ma gli attriti tra i due popoli sono decennali.
La telefonata tra i due capi di stato è avvenuta il 18 febbraio e, stando a quanto scritto dalle testate giornalistiche, sembrerebbe che il colloquio sia durato circa 2 ore.
Il leader di Mosca, come riferisce il Cremlino, ha detto al presidente americano di essere ''disposto a collaborare con lui per la pace'' in Ucraina. Putin ha ordinato lo stop agli attacchi alle centrali ucraine per 30 giorni: dovrebbe trattarsi del primo step di un iter che potrebbe proseguire con il cessate il fuoco nel Mar Nero e con un cessate il fuoco totale. Il presidente russo ha chiesto espressamente a Trump lo stop americano degli aiuti militari e della condivisione dei dati di intelligence con Kiev: questa sarebbe la condizione primaria per risolvere in modo pacifico il conflitto in Ucraina.
Ovviamente da questo sembrerebbe esserci una concreta speranza per la pace, ma come sempre la scalata per gli accordi è lunga e tortuosa. Non vorrei cimentarmi in un vero e proprio saggio di politica e così dico semplicemente che lo scacchiere internazionale è fatto da un rapporto intricato tra i vari stati per entrambi gli schieramenti e risulta sempre difficile che un uomo solo possa decidere le sorti di un intero paese o addirittura di un intero continente. Ne consegue che spesso il capo di stato è manovrato in maniera molto fitta e delicata da una sterminata serie di apparati che sarebbe quasi impossibile riassumere in una pagina di geopolitica.
Inoltre in ogni istante possono cambiare gli assetti geopolitici e quindi anche le decisioni...
Al momento quello che risulta chiaro è che la Russia utilizzi la guerra in Ucraina per rivendicare il suo dominio ad est dell'Europa, che negli ultimi anni è stato completamente invaso dalle Nato.
Se è vero infatti che risulta ingiustificabile l'invasione dell'Ucraina, risulta altrettanto ingiustificabile l'espansione della Nato senza nessun limite e senza nessun criterio.
L'America dopo la seconda guerra mondiale si è creduta il paladino della salvezza del mondo contro tutti gli stati che non fossero democratici. Ma aldilà del fanatismo americano, di cui si potrebbe scrivere molto (e non tutti crederebbero a questo lato oscuro della democrazia) la chiave di lettura non opinabile è che un organizzazione di difesa come la Nato non può annettere qualsiasi paese che simpatizza per lei espandendosi fino all'estremo nell'accerchiamento di un solo paese come la Russia, che rappresenta in fin dei conti quello che rimane del blocco orientale post sovietico del vecchio millennio.
Gli USA comunque dovranno affrontare nei prossimi anni delle sfide difficilissime. Già ora gli USA accusano una crisi economica dovuta a diversi fattori tra cui il dominio della Cina nelle esportazioni delle materie prime e dei componenti elettronici. E nel futuro (quasi imminente) si prospetta anche un India che non solo sarà il paese più popoloso del mondo - superando così l'attuale record delle Cina - ma che si insedierà nei mercati finanziari che contano.
Ritornando al presente però risulta chiaro che gli USA non potranno finanziare per sempre questa guerra, che a livello di forza (economica, estensione di territorio e numero di abitanti) è già persa in partenza.
Da questo si può affermare che ammettendo che la guerra in Ucraina fosse persa già in partenza se non altro ha aiutato a decimare la milizia russa, che contrariamente a quanto si possa pensare, è tutt'altro che vasta, a differenza del suo territorio.
Si conclude di conseguenza che una possibile (seppur remota) ulteriore invasione della Russia in un altro paese europeo risulta impossibile nell'imminente futuro, a patto ovviamente di non considerare la follia dell'utilizzo di armi nucleari.
Ovviamente questa è una tesi su cui si potrebbe fantasticare nell'inconsistenza più assoluta perché è sempre difficile analizzare razionalmente le previsioni delle follie di lanciare armi di distruzioni planetari premendo un semplice tasto rosso col dito.
by Gabriele Romano
Have you ever thought that the countries of Eastern Europe wanted to join NATO? Do you know what Russia has been like for centuries? Just misery. Governance through poverty, fear, terror, crimes. That's what they applied to the Eastern European states, including the GDR.
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