sabato 20 settembre 2025

Windows 10 va in pensione: fine del supporto da ottobre 2025!!

 

immagine creata dall'AI per raffigurare la fine del supporto degli aggiornamenti (da parte di Microsoft) per windows 10
immagine creata con l'AI per rappresentare la fine del supporto di Win10 (ottobre '25) 


Il 14 ottobre 2025 segna la fine del supporto ufficiale a Windows 10: metaforicamente in pensione, nella pratica quasi fuori dal ciclo di aggiornamenti.

Per me Windows 10 resta il miglior sistema operativo Microsoft, paragonabile solo al mitico Windows XP. Storicamente, Microsoft non ha mai lasciato un solo S.O. consumer supportato: le versioni si sono sempre sovrapposte, con due o tre release mantenute contemporaneamente. Per questo la scelta di ridurre a uno solo il sistema supportato appare discutibile e spinge molti utenti verso l’aggiornamento forzato.

Windows 11 richiede hardware più recente - UEFI con Secure Boot e TPM 2.0 sono tra i vincoli più noti - e risulta più esigente rispetto a Windows 10. Esistono però metodi non ufficiali per ovviare alle restrizioni, ad esempio creando unità USB avviabili con Rufus; sono soluzioni funzionali ma non ufficialmente supportate.

 

> Gli attivisti protestano chiedendo almeno 15 anni di aggiornamenti

immagine ufficiale del sito degli attivisti https://repair.eu/


 

 

 

 

 

 

 

Una rete internazionale di organizzazioni che si occupano di economia circolare e diritti digitali ha avviato una campagna per chiedere a Microsoft di prolungare gratuitamente il supporto di Windows 10. L’obiettivo è chiaro: evitare che milioni di dispositivi ancora funzionanti finiscano prematuramente tra i rifiuti elettronici.

In parallelo, diverse realtà europee stanno facendo pressione sulle istituzioni comunitarie affinché vengano introdotte regole più stringenti: l’idea è di garantire almeno 15 anni di aggiornamenti di sicurezza e software per computer portatili e altri apparecchi elettronici, così da rispettarne la reale durata tecnica.

Secondo Cristina Ganapini , coordinatrice della coalizione Right to Repair Europe , la scelta di interrompere il supporto a Windows 10 rischia di rendere inutilizzabili circa 400 milioni di PC , non per un guasto hardware, ma semplicemente per una decisione software. «Le aziende possono permetterselo – osserva – perché non esistono leggi che lo vietino. Per questo chiediamo alla commissaria europea Jessika Roswall di introdurre requisiti di progettazione ecocompatibile per i laptop, che assicurino almeno 15 anni di aggiornamenti. È ora di dire basta ai dispositivi pensati per diventare obsoleti troppo in fretta».

pagina ufficiale degli attivist > 
quattro settimane per rendere obseleti 400 milioni di PC con Win10



> Rimedio principale: registrarsi a Windows 10 ESU

Sì: ci sono modi per beneficiare del ESU in modo più “leggero” o quasi gratuito, ma non sono opzioni illimitate per tutti. Alcune condizioni:

  • Microsoft ha annunciato un’opzione consumer di ESU, per un anno, per ~ $30 USD per dispositivo.

  • In alcuni casi è possibile non pagare se si soddisfano condizioni specifiche: per esempio, sincronizzare le impostazioni del PC nel cloud tramite un Microsoft Account; o usare Microsoft Rewards per ottenere “punti” (1.000 punti) per riscattare l’accesso ESU.

  • L’adesione per utenti “consumer” è disponibile solo dopo che è stato rilasciato un aggiornamento che abilita la funzione “Enroll in ESU” nelle Impostazioni, e solo per alcune versioni di Windows 10 (deve essere la versione 22H2 aggiornata).

 Limiti / cosa non corregge:

  •  - L’opzione “gratuita” è solo per  uno  dei modi di ottenimento (MS Account + cloud backup, oppure Rewards) - non significa che Microsoft estende il supporto gratuito per tutti indistintamente. 
  •  - È solo per un anno aggiuntivo dopo la fine del supporto “normale”, fino al 13 ottobre 2026
  •  - Solo aggiornamenti di sicurezza critici/importanti: niente nuove feature, niente miglioramenti “facoltativi”, niente supporto tecnico completo.
  • - Serve che il dispositivo sia aggiornato alla versione richiesta (22H2 nel caso di Windows 10) per essere compatibile. 

 

 

> Rimedio 2: acquistare le licenze LTSC (long term servicing channel)

 


Un modo forse meno complicato ma più difficile da attuare è quello di acquistare o aggiornare la licenza del proprio windows a una versione LTSC dalle "normali" versioni PRO o HOME.

🔎 Cosa significa LTSC
LTSC è una versione speciale di Windows 10 destinata ad aziende, organizzazioni e dispositivi “critici” (bancomat, apparecchiature mediche, sistemi industri
- Non riceve le nuove feature semestrali, ma solo aggiornamenti di sicurezza e bug fix
- È pensata per chi deve avere stabilità a lungo termine, senza cambiamenti frequenti.

🕒 Durata del supporto
Dipende dalla versione LTSC installata:
Windows 10 Enterprise LTSC 20 → supporto esteso fino a ottobre 2025
LTSC 2016 → fino a ottobre 2026
LTSC 2019 → fino a gennaio 2029
LTSC 2021 → fino a gennaio 2032

⚠️ Ma attenzione
- Le versioni LTSC non sono pensate per uso domestico : sono disponibili solo con licenze volume (aziendali) o contratti specifici.
- Microsoft sconsiglia esplicitamente di usarle come alternativa “casalinga” a Windows 10 normale, perché non includono funzioni consumer (Microsoft Store, Cortana, molte app preinstallate, ecc.).
- Inoltre, ottenere legalmente una licenza LTSC da privato è complicato (non si trovano nei normali canali retail).

✅ In Sintesi: Windows 10 LTSC continuerà a ricevere aggiornamenti per anni dopo ottobre 2025. Però si tratta di edizioni aziendali, non ufficialmente destinate agli utenti consumer comuni.

 

Passare al Linux (il sitema libero del pinguino)

disegno con il logo di Linux (pinguino) che trasporta i loghi della distro ubuntu

 
Molti utenti, di fronte alla fine del supporto di Windows 10, stanno valutando alternative come Linux , in particolare Ubuntu , una delle distribuzioni più popolari e user-friendly. Una soluzione pratica può essere il dual boot , cioè installare Ubuntu accanto a Windows: all’avvio del PC si potrà scegliere quale sistema usare.

I vantaggi non mancano: Ubuntu è gratuito, stabile e leggero, spesso ridà vita a computer considerati “vecchi” per Windows. Lato sicurezza è molto solido e, grazie all’ampia comunità, offre migliaia di applicazioni libere e aggiornamenti costanti senza costi aggiuntivi. Per chi lavora con la rete, la programmazione o semplicemente vuole un sistema fluido per navigare e scrivere, Ubuntu è un’ottima scelta.

Gli svantaggi, soprattutto per l’utente medio, riguardano l’adattamento: l’interfaccia è diversa da Windows, alcuni programmi non hanno alternative dirette, e gli aggiornamenti possono sembrare insoliti per chi non è abituato. Anche il gaming resta un punto debole: non tutti i titoli supportano Linux nativamente e, pur con strumenti come Steam Proton, l’esperienza può non essere sempre ottimale.

In sintesi, il dual boot con Ubuntu è un buon compromesso: si sperimenta il mondo Linux senza rinunciare a Windows, valutando passo dopo passo se si è pronti a un cambio definitivo.

 

 

> Windows 10 ancora non viene accantonato (dalla maggior parte) dagli utenti

grafico di HardwareUpgrade
 

Non tutti i sistemi potranno migrare facilmente a Windows 11 a causa dei requisiti hardware più stringenti. È quindi probabile che una porzione significativa del parco installato rimanga su Windows 10 ancora per molto tempo. StatCounter rileva inoltre che una minima parte degli utenti utilizza ancora versioni obsolete del sistema operativo: Windows 7 è al 2,2%, Windows 8/8.1 allo 0,6% e, sorprendentemente, Windows XP resiste con uno 0,43% di quota.

 

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