mercoledì 1 ottobre 2025

☕ 1 Ottobre: Giornata Internazionale del Caffè: storia, significato e aroma di un rito quotidiano

 

immagine free (sul caffè) di pixabay 

Ogni giorno, milioni di persone iniziano la propria giornata con una tazza di caffè. È un gesto semplice, quasi automatico, ma ricco di significato. C’è chi lo beve per svegliarsi, chi per socializzare, chi per prendersi una pausa e ritrovare un po’ di sé. Non sorprende, quindi, che esista una giornata dedicata a celebrare questa bevanda così universale: il 1° ottobre è la Giornata Internazionale del Caffè.

Istituita ufficialmente nel 2015 dall’International Coffee Organization (ICO), questa giornata nasce non solo per omaggiare il caffè in sé, ma anche per ricordare l’enorme lavoro che si cela dietro ogni tazzina. Dalle piantagioni dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia, fino ai bar e alle case di tutto il mondo, il caffè compie un lungo viaggio che coinvolge milioni di persone. Coltivatori, raccoglitori, esportatori, torrefattori, baristi: una catena globale che sostiene intere economie, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

La storia del caffè è affascinante quanto il suo profumo. Secondo la leggenda più diffusa, furono alcune capre etiopi a scoprirne l’effetto energizzante, dopo aver brucato le bacche di una pianta che oggi conosciamo come Coffea. Da lì, il caffè si diffuse nello Yemen, poi nei paesi arabi, dove nacquero le prime caffetterie. Il suo arrivo in Europa, tra il XVI e il XVII secolo, fu accolto con entusiasmo e diffidenza insieme: venne definito "la bevanda del diavolo" prima di conquistare le corti e le città, dando vita a un rituale che univa convivialità, discussione e pensiero.

Oggi il caffè è molto più di una bevanda. È un linguaggio comune, trasversale, che si adatta alle culture più diverse. C’è l’espresso italiano, piccolo e intenso. Il caffè filtrato americano, lungo e leggero. Il caffè turco, denso e aromatico. Ovunque, però, mantiene il suo ruolo di collante sociale, di pausa mentale, di simbolo quotidiano.

Ma la Giornata Internazionale del Caffè non è solo una celebrazione del gusto. È anche un’occasione per riflettere sulla sostenibilità del settore: sulle condizioni di lavoro nelle piantagioni, sulla necessità di garantire un prezzo equo ai produttori, sull’impatto ambientale della produzione. In un momento storico in cui il cambiamento climatico minaccia la biodiversità e le coltivazioni stesse, parlare di caffè significa anche parlare di futuro.

In quest’ottica, sempre più aziende e consumatori stanno scegliendo caffè provenienti da filiere etiche, certificati Fair Trade o Rainforest Alliance. Dietro queste etichette ci sono storie di riscatto, di comunità locali sostenute, di colture rispettose della terra. Ogni scelta conta: anche quella apparentemente piccola di quale caffè acquistare o servire ogni giorno.

Celebrare il caffè il 1° ottobre significa allora fermarsi un momento – magari proprio con una tazza in mano – e riconoscere tutto quello che c’è dentro a quel sapore che conosciamo così bene. È un invito a gustarlo con consapevolezza, con gratitudine e, perché no, con un pizzico di curiosità in più verso la sua origine, la sua storia e il suo futuro.

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