sabato 18 ottobre 2025

Ottobrate adombrate

 











Non esiste più la primavera,
solo un’eco stanca nei calendari,
ma l’autunno resiste -
con ottobre che trema al centro del tempo.

È il mese che non sceglie,
né caldo né freddo,
un respiro sospeso tra due stagioni mancate.
Sulle coste, il mare ricorda l’estate
e restituisce il suo calore
come chi offre un abbraccio in ritardo.

In montagna, il sole è una tregua breve,
un'ora d’oro a mezzogiorno,
prima che l’ombra riprenda tutto.
Le foglie cadono come pensieri maturi,
il verde si ritira, non si arrende:
si nasconde.

C’è una tristezza gentile nell’aria,
come quella di chi sa
che il freddo arriverà -
e ha già imparato ad accoglierlo.

La natura, ferita ma ancora ciclica,
regge sotto un cielo offeso,
mentre l’uomo dimentica
di essere parte del ciclo
che cerca di spezzare.

18ott'25
© GabrieleRomano

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