domenica 1 giugno 2025

RAGGI DI GIUGNO [versi...]

RAGGI DI GIUGNO
[alcuni versi sul mese di Giugno] 

free image on unsplash

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il sole entra senza chiedere permesso,
tra le persiane ancora addormentate,
invita alla libertà di chi è già sveglio
mentre la città si fa vuota, silenziosa.

Non più il caos degli studenti che sciamano
tra le strade affollate di sogni e urgenze,
ora l’asfalto è solo un deserto di polvere,
e le auto, lente, non coprono il canto degli uccelli.

Basta un giro in bici, una camminata lenta,
e le braccia si tingono di rosso,
un'abbronzatura che sa di lavoro,
come mani callose di chi ha costruito un mondo.

Il caldo bussa, il sudore scivola sulla pelle,
e il mare, quel mare lontano,
è la promessa di refrigerio,
di un’onda che cancella i pensieri e la fatica.

Ma il mare, spesso, è per chi non ha domande,
per chi non porta dentro il peso di un mondo
che sembra più grande ad ogni respiro,
un mare che scivola, mentre la mente si perde.

Il tramonto sembra sempre in ritardo,
una promessa mai mantenuta,
e nel cielo brucia la luce di un sole
che nuda ogni pensiero, lo rende pesante, trasparente.

Come su una spiaggia, senza veli,
i pensieri si srotolano sotto il sole,
nudi e visibili, senza scampo
mentre il giorno si allunga e non cede mai.


versi scritti il 1° giugno 2025
by GabrieleRomano

© 2025 GabrieleRomano Tutti i diritti riservati

 

 

Nessun commento:

Posta un commento