mercoledì 29 ottobre 2025

Orizzonti velati [versi]

Orizzonti velati

Si delineano gli orizzonti,
svelando graduatorie del passato,
i gesti offerti al mondo,
aiuti dispersi nell’eco del tempo,
sembrano non tornare mai indietro.

E il tempo - impalpabile e crudele -
scorre più veloce d’un respiro,
mentre io, viandante senza mappa,
girovago tra terre e stagioni,
intrappolato in regioni di me stesso.

sabato 25 ottobre 2025

L’astuccio sulla strada [versi]

 


L’astuccio sulla strada

Pedalo piano, sul respiro del mare,
tra case di sale e vento.
Un lampo di cuoio, abbandonato sull’asfalto,
mi ferma, come un ricordo che chiama.

Dentro, tra la cerniera socchiusa,
non oro né tempo, ma carte smarrite,
il frammento d’una vita che non conosco,
eppure mi somiglia.

Rivedo allora le lacrime antiche,
versate altrove,
nella terra che chiamavo salvezza -
e che fu solo illusione di scelta.

Lì trovai anch’io carte, e monete,
e un destino già scritto da mani invisibili,
da voci che muovono il mondo
mentre noi, ciechi, cerchiamo soltanto
ciò che crediamo perduto.

Ora riprendo il cammino,
l’astuccio tra le mani,
e il vento del mare
mi sussurra che anche la libertà
ha il colore incerto della sabbia.





giovedì 23 ottobre 2025

🎵 LEVANTE - Niente da dire (hit ottobre 2025)

 

Il timbro di voce di Levante è sempre particolare e le sue canzoni risultano quasi sempre particolari.
Questa canzone è caruccia.

'Niente da dire' è un singolo della cantautrice italiana Levante, pubblicato il 23 settembre 2025. 

Il brano, scritto dalla stessa cantautrice con Jacopo Angelo Ettorre, in arte Jacopo Èt, è prodotto da Antonio Filippelli. Inizialmente distribuito solo per le piattaforme digitali, dal 26 settembre 2025 il brano è stato reso disponibile anche per la rotazione radiofonica. 

TESTO
Non aspettarmi, no
Non torno a casa per cena
Mi mangio i gomiti da sola
Cerco un problema che non c'era
Forse è solo un giorno, no?
O e solo un giorno no?
O sono quelli sommati
Che si son fatti metri e ci hanno allontanati

Sei così invisibile
Qui, tra i miei pensieri

Ed è strano, ma in effetti non ho niente da dire
Ferme sulla lingua
Le mie parole si sciolgono nel nulla
Chissà perché
E scusa, non vorrei nemmeno farti soffrire
Non so fare finta
Le mie parole si sciolgono nel nulla
Chissà perché
See Levante Live
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Tropico
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Frah Quintale

Stare lontani un po', magari darsi la schiena
Capire poi cosa si prova quando è il silenzio della sera
Forse me ne pentirò, se poi ti perderò
Che ci crediamo legati
Ma poi, alla fine, siamo solo aggrovigliati

È così difficile lasciarsi andare
Nell'invisibile di un bel finale

Ed è strano, ma in effetti non ho niente da dire
Ferme sulla lingua
Le mie parole si sciolgono nel nulla
Chissà perché
E scusa, non vorrei nemmeno farti soffrire
Non so fare finta
Le mie parole si sciolgono nel nulla
Chissà perché

Proviamo a fare un passo di danza
Io di qua, tu di là
Ci sembrerà di stare meno male se ci cantiamo un tenero addio
Su questa musica, su questa musica

Ed è strano, ma in effetti non ho niente da dire
Ferme sulla lingua
Le mie parole si sciolgono nel nulla
Chissà perché
E scusa, non vorrei nemmeno farti soffrire
Non so fare finta
Le mie parole si sciolgono nel nulla
Chissà perché

sabato 18 ottobre 2025

Ottobrate adombrate

 











Non esiste più la primavera,
solo un’eco stanca nei calendari,
ma l’autunno resiste -
con ottobre che trema al centro del tempo.

È il mese che non sceglie,
né caldo né freddo,
un respiro sospeso tra due stagioni mancate.
Sulle coste, il mare ricorda l’estate
e restituisce il suo calore
come chi offre un abbraccio in ritardo.

In montagna, il sole è una tregua breve,
un'ora d’oro a mezzogiorno,
prima che l’ombra riprenda tutto.
Le foglie cadono come pensieri maturi,
il verde si ritira, non si arrende:
si nasconde.

C’è una tristezza gentile nell’aria,
come quella di chi sa
che il freddo arriverà -
e ha già imparato ad accoglierlo.

La natura, ferita ma ancora ciclica,
regge sotto un cielo offeso,
mentre l’uomo dimentica
di essere parte del ciclo
che cerca di spezzare.

18ott'25
© GabrieleRomano

lunedì 6 ottobre 2025

Milan-Juve 0-0 Tudor frena la corsa del Milan ma la pareggite continua

 

Pulisic mentre sta calciando il rigore (sbagliato) [Getty Images]


Quinto pareggio consecutivo. Certo, quest'ultimo è arrivato contro una squadra forte, ma l'anno scorso il criticatissimo Motta era riuscito a fare molto meglio all'inizio del campionato, soprattutto considerando che aveva una rosa decimata, con Bremer fuori e Vlahovic come unico difensore di peso.

Tudor, pur avendo il merito di aver compattato lo spogliatoio e di aver trasmesso quello spirito di juventinità che pochi allenatori riescono a dare, sembra ancora molto incerto sui cambi durante le partite. A volte sembra quasi che non riesca a leggere l'andamento delle gare.

I continui errori commessi da David, che attualmente dovrebbe essere l'attaccante principale della squadra bianconera, mettono in dubbio la qualità e il valore di questo giocatore. Le prossime partite saranno cruciali, in particolare quelle di Champions, dove ormai il cammino sembra compromesso.

Motta, a partire dal mese di novembre [se non ricordo male], venne definito "Mister X" per una serie continua di pareggi. Non credo però che sia mai arrivato a 5 pareggi consecutivi (seppur in più competizioni). Io ho sempre difeso Motta fino al giorno del suo esonero, perché lo consideravo un vero professionista, sebbene a tratti risultasse un po' presuntuoso.

Quest'anno, invece, eccoci di nuovo a criticare la squadra e l'allenatore. Ma quest'anno la rosa è nettamente superiore, quindi, stando alla logica, le responsabilità di (eventuali) ulteriori scivoloni dovrebbero essere attribuite esclusivamente all'allenatore.

mercoledì 1 ottobre 2025

☕ 1 Ottobre: Giornata Internazionale del Caffè: storia, significato e aroma di un rito quotidiano

 

immagine free (sul caffè) di pixabay 

Ogni giorno, milioni di persone iniziano la propria giornata con una tazza di caffè. È un gesto semplice, quasi automatico, ma ricco di significato. C’è chi lo beve per svegliarsi, chi per socializzare, chi per prendersi una pausa e ritrovare un po’ di sé. Non sorprende, quindi, che esista una giornata dedicata a celebrare questa bevanda così universale: il 1° ottobre è la Giornata Internazionale del Caffè.

Istituita ufficialmente nel 2015 dall’International Coffee Organization (ICO), questa giornata nasce non solo per omaggiare il caffè in sé, ma anche per ricordare l’enorme lavoro che si cela dietro ogni tazzina. Dalle piantagioni dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia, fino ai bar e alle case di tutto il mondo, il caffè compie un lungo viaggio che coinvolge milioni di persone. Coltivatori, raccoglitori, esportatori, torrefattori, baristi: una catena globale che sostiene intere economie, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

La storia del caffè è affascinante quanto il suo profumo. Secondo la leggenda più diffusa, furono alcune capre etiopi a scoprirne l’effetto energizzante, dopo aver brucato le bacche di una pianta che oggi conosciamo come Coffea. Da lì, il caffè si diffuse nello Yemen, poi nei paesi arabi, dove nacquero le prime caffetterie. Il suo arrivo in Europa, tra il XVI e il XVII secolo, fu accolto con entusiasmo e diffidenza insieme: venne definito "la bevanda del diavolo" prima di conquistare le corti e le città, dando vita a un rituale che univa convivialità, discussione e pensiero.

Oggi il caffè è molto più di una bevanda. È un linguaggio comune, trasversale, che si adatta alle culture più diverse. C’è l’espresso italiano, piccolo e intenso. Il caffè filtrato americano, lungo e leggero. Il caffè turco, denso e aromatico. Ovunque, però, mantiene il suo ruolo di collante sociale, di pausa mentale, di simbolo quotidiano.

Ma la Giornata Internazionale del Caffè non è solo una celebrazione del gusto. È anche un’occasione per riflettere sulla sostenibilità del settore: sulle condizioni di lavoro nelle piantagioni, sulla necessità di garantire un prezzo equo ai produttori, sull’impatto ambientale della produzione. In un momento storico in cui il cambiamento climatico minaccia la biodiversità e le coltivazioni stesse, parlare di caffè significa anche parlare di futuro.

In quest’ottica, sempre più aziende e consumatori stanno scegliendo caffè provenienti da filiere etiche, certificati Fair Trade o Rainforest Alliance. Dietro queste etichette ci sono storie di riscatto, di comunità locali sostenute, di colture rispettose della terra. Ogni scelta conta: anche quella apparentemente piccola di quale caffè acquistare o servire ogni giorno.

Celebrare il caffè il 1° ottobre significa allora fermarsi un momento – magari proprio con una tazza in mano – e riconoscere tutto quello che c’è dentro a quel sapore che conosciamo così bene. È un invito a gustarlo con consapevolezza, con gratitudine e, perché no, con un pizzico di curiosità in più verso la sua origine, la sua storia e il suo futuro.